4 Marzo 2022

Cobar: precisazioni sull’ospedale Covid in Fiera del Levante

In riferimento all’articolo pubblicato mercoledì 2 marzo su «La Gazzetta del Mezzogiorno» dal titolo «Così hanno truccato l’appalto per l’ospedale della Fiera» a firma di Massimiliano Scagliarini, la Cobar spa intende replicare ad alcune inesattezze chiedendo una rettifica, con pubblicazione integrale della nota sotto riportata, come prevista dall’art. 8 della legge sulla stampa 47/1948.

Con rammarico leggiamo l’articolo a firma di Massimiliano Scagliarini pubblicato il 2 marzo u.s. a pagina 6, e con richiamo in prima pagina, sul quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno – pagine regionali Primo Piano, in cui sono riportate notizie infondate e distorte relativamente alla realizzazione dell’Ospedale Covid in Fiera.

Vero è che, sulla base dei requisiti tecnici e imprenditoriali acquisiti in oltre 40 anni di lavoro in cantieri privati e pubblici, la Costruzioni Barozzi SpA, in qualità di mandataria del raggruppamento di impresa costituito con la società ITEM Oxigen Srl mandante, ha partecipato alla gara indetta dalla Sezione della Protezione civile di Bari per la realizzazione della struttura ospedaliera all’interno dei padiglioni della Fiera del Levante, nel rispetto del progetto preliminare predisposto dalla Stazione Appaltante per l’importo a base d’asta di € 9.449.000,00.

Falso che il raggruppamento abbia presentato un’offerta economica più elevata. Lo stesso errore era già stato riportato anche nell’articolo sempre a firma dello stesso autore in data 25 febbraio a pagina 8 dal titolo “Ospedale in Fiera a Bari nel mirino altre 10 aziende”. A seguito della partecipazione alla gara, infatti, il Raggruppamento d’Imprese Cobar Spa / ITEM Oxigen Srl  è risultato aggiudicatario dei  lavori dell’Ospedale Covid in Fiera, offrendo un ribasso del 12% sull’importo a base d’asta, a differenza del ribasso dell’11% offerto dalla seconda impresa partecipante alla gara, unitamente a numerose varianti migliorative al progetto preliminare stimate, sulla base dei prezzi contrattuali, dell’importo pari ad €1.200.000,00, restato ad esclusivo carico delle imprese del raggruppamento, senza alcun onere aggiuntivo per la Regione Puglia. Tanto si evince dalla comunicazione di aggiudicazione del 20/11/2020 protocollo numero PI305186-20 pubblicato sul portale che ha gestito le procedure di gara Empulia che si invita a leggere.

Sono state quindi l’offerta economicamente più vantaggiosa insieme alle varianti tecniche migliorative, secondo le procedure di legge per l’aggiudicazione sulla base della più vantaggiosa offerta tecnica ed economica, a consentire l’aggiudicazione dell’appalto al Raggruppamento d’imprese Cobar Spa / ITEM Oxigen Srl.

Il Raggruppamento, a seguito dell’aggiudicazione e prima dell’inizio dei lavori, ha dunque predisposto il progetto esecutivo delle opere nel rispetto del progetto preliminare e dell’importo a base d’asta compreso anche le varianti migliorative proposte in sede di gara, come detto, senza alcun onere aggiuntivo per la Stazione Appaltante.

Sempre nell’articolo si legge “Tra queste figura la predisposizione per allocazione di n.2 sale operatorie ritenute essenziali all’interno di un Covid Hospital ad alta intensità di cura eppure non previste nel progetto mandato in gara. Ebbene il 20 dicembre Lerario e Mercurio firmano un ordine di servizio da un milione di euro per realizzare proprio quelle due sale operatorie (non previste eppure proposte dal vincitore), sulla base di un computo metrico presentato il 13 dicembre dalla Cobar. Due giorni prima mostrando capacità divinatorie non comuni Lerario e Mercurio avevano già impegnato la somma esatta necessaria ai lavori”.

Su questo si precisa che il progetto preliminare redatto dal Servizio della protezione civile, e, di conseguenza, anche il progetto esecutivo redatto dalle imprese non prevedevano assolutamente la realizzazione delle sale operatorie, se non una semplice delimitazione degli spazi in cui le stesse avrebbero potuto essere allocate. Successivamente, durante l’esecuzione dei lavori, nell’assoluto rispetto di quanto previsto e consentito dall’art. 106 del d.lgs 18 aprile 2016 n. 50, la Stazione Appaltante ha predisposto alcune modifiche, aggiuntive al contratto originario, fra le quali le sale operatorie non previste nel medesimo contratto, nei limiti d’importo di cui al comma 7 del predetto articolo 106.   

Il Raggruppamento d’imprese, nel rispetto degli impegni assunti con il contratto d’appalto originario, ha accettato ed eseguito le opere aggiuntive richieste durante il corso dei lavori, con gli ordini di servizio verbali emersi durante riunioni formali e plenarie nel mese di Dicembre, in presenza di tutte le figure autorizzate a richiederle. Nella piena consapevolezza che le citate opere aggiuntive dovevano essere ultimate entro il 15 gennaio 2021 contestualmente ai lavori già appaltati, la Cobar si è assunta dunque il rischio di procedere alla realizzazione delle integrazioni richieste pur in attesa che l’ordine di servizio ricevuto oralmente venisse formalizzato anche per iscritto, con i tempi consueti della burocrazia. Si trattava di scegliere tra fornire, in piena emergenza, quanto richiesto dalla Regione o, di fatto, non farlo visto che, come correttamente è riportato, quell’ordine per iscritto sarebbe arrivato solo più tardi, e non avrebbe consentito all’impresa di ultimare i lavori nei tempi stabiliti dalla scadenza dell’appalto. Questa prassi, perfettamente legale, è consueta in ogni lavoro di questo tipo. In tempo di piena emergenza Covid era ancora più ineludibile.

Le opere aggiuntive sono state contabilizzate in conformità agli importi previsti ed alle opere realizzate, come riscontrabili presso la struttura ospedaliera appaltata, ultimata e nelle disponibilità della Stazione Appaltante sin dal gennaio 2021.

Nella certezza, quindi, di aver fornito con la presente nota i dovuti chiarimenti in merito alle notizie giornalistiche pubblicate, rendendosi disponibili a fornire i chiarimenti necessari onde evitare di veder ledere il buon nome e la reputazione della nostra società, le imprese del raggruppamento, riservandosi ogni azione a salvaguardia della propria immagine e in tutela dei propri diritti, esprimono ancora una volta piena fiducia nell’operato della Magistratura.