Per il progetto di restauro della Basilica Cattedrale di Gravina in Puglia si è ritenuto necessario un approccio cauto e meticoloso che garantisse l’integrità materiale dell’opera e la conservazione del suo valore spirituale. I lavori realizzati, impostati nel rispetto delle correnti metodologie del restauro monumentale, sono suddivisi in tre lotti. Nel primo lotto si è […]
[...]Scopri di piùPer il progetto di restauro della Basilica Cattedrale di Gravina in Puglia si è ritenuto necessario un approccio cauto e meticoloso che garantisse l’integrità materiale dell’opera e la conservazione del suo valore spirituale.
I lavori realizzati, impostati nel rispetto delle correnti metodologie del restauro monumentale, sono suddivisi in tre lotti.
Nel primo lotto si è intervenuti sulla copertura della navata laterale nord con lo smontaggio della copertura in coppi, del sottostante tavolato in legno di supporto e dell’armatura in legno del tetto; è stato poi eseguito il consolidamento estradossale delle volte del sottotetto e posato il nuovo manto di impermeabilizzazione.
Nel secondo lotto, per la stessa navata laterale, si è realizzata l’armatura del tetto in legno castagno, costituita da capriate, puntoni, arcarecci e tavolato di chiusura sovrastante; la copertura della navata laterale sud è stata smontata, è stata realizzata tutta l’armatura in legno del tetto e sono state consolidate le volte del sottotetto.
Nel terzo lotto è stata eseguita la posa di uno strato di guaina di sacrificio della navata sud ed è stata restaurata la copertura di quella centrale. Il procedimento di restauro ha previsto lo smontaggio della copertura in coppi, il consolidamento delle capriate del tetto, la posa del tavolato di chiusura con gli arcarecci sottostanti di sostegno e la successiva posa di guaina di sacrificio in attesa del completamento del manto di copertura.
Il restauro, dunque, ha contemplato il completamento del manto di copertura dell’intera Basilica, il consolidamento e il recupero della torre campanaria e dei paramenti esterni (con il metodo di ancoraggio Bossong – Cintec) e il restauro degli elementi decorativi lapidei (mascheroni, rosoni, portali) e del plafone ligneo interno, con le sue tele settecentesche.
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