Riparte il cantiere di Asclepios 3 del Policlinico di Bari. Sono ripresi il 24 aprile all’interno del Policlinico di Bari i lavori per la realizzazione del nuovo edificio destinato a ospitare il complesso chirurgico e dell’emergenza dei dipartimenti ad attività integrata ad opera della Cobar Spa di Vito Barozzi. Nella palazzina, in tutto 27mila metri quadri organizzata su otto livelli, saranno ospitate le unità operative, ospedaliere e universitarie, di Cardiologia, Malattie dell’apparato respiratorio, Cardiochirurgia, Chirurgia toracica e Chirurgia vascolare. Lo rende noto un comunicato dell’azienda ospedaliera Policlinico di Bari.La ripresa dei lavori, richiesta dalla direzione generale del Policlinico di Bari,
La Cobar SpA, insieme ad altri rappresentanti dell’imprenditoria altamurana del comparto delle costruzioni, in coordinamento con il Dott. Tino Gesualdo, desiderosa di aiutare la nostra Puglia e per far fronte all’emergenza CODIV-19, ha acquistato due respiratori oltre a materiale medico-sanitario che saranno donati al padiglione ASCLEPIOS del Policlinico di Bari, interamente dedicato alla terapia intensiva contro il Coronavirus. L’amministratore della Cobar SpA, Vito Barozzi, ha sottolineato l’importanza della solidarietà in un momento difficile come questo, esprimendo la sua ammirazione per tutto il personale medico che in questi giorni sta rischiando la vita per far fronte all’emergenza.
Quando è possibile sospendere i lavori e chiudere i cantieri per tutelare i lavoratori dall’emergenza sanitaria del Coronavirus, senza incorrere in sanzioni e penali? Vito Barozzi, amministratore della Cobar Spa, invita tutti i tecnici e lavoratori a visionare ed applicare le linee guida per i cantieri predisposte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit). Le linee guida elencano 5 situazioni-tipo che giustificano la sospensione dei lavori e mettono al riparo l’appaltatore da penali e richieste di risarcimento.1. Dato che in cantiere si lavora ad una distanza interpersonale minore di un metro,
Vito Matteo Barozzi, amministratore della Cobar Spa, si unisce all’architetto Stefano Boeri, progettista della stazione Fal di Matera, nell’esprimere il suo rammarico per la perdita di un illustre maestro e assoluto riferimento internazionale nel mondo dell’architettura, dell’edilizia e delle costruzioni. Vittorio Gregotti, urbanista di fama internazionale, è stato uno dei padri della moderna architettura italiana. Tra i suoi oltre mille e cinquecento progetti, realizzati in Italia e molti anche all’estero, ricordiamo il contestato quartiere Zen (Zona espansione nord) realizzato a Palermo tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta; il Centro Culturale di Belém a Lisbona;
COBAR S.p.A. è tra le prime 20 aziende del settore delle costruzioni attive nell’edilizia privata, addirittura al primo posto nel Centro-Sud. Il core business nel quale ha, da sempre, operato è principalmente quello degli appalti pubblici e privati, relativo alla progettazione e realizzazione di opere di restauro e risanamento conservativo di beni mobili e di beni immobili monumentali (teatri, chiese, santuari, monasteri, palazzi storici, ecc.), ad alto valore storico e artistico, sottoposti a tutela ai sensi delle disposizioni in materia di beni culturali e ambientali. La professionalità delle proprie risorse tecnico-produttive (agli ingegneri, architetti, geometri e periti si sommano squadre omogenee di operai altamente specializzati in settori e lavorazioni specifiche) è di assoluta eccellenza,