ROMA – Inaugurati oggi i lavori di consolidamento degli ambienti ipogei del Colosseo a Roma. A realizzarli è stata la Cobar spa, azienda pugliese con sede ad Altamura, specializzata in progettazione di opere edili pubbliche e private, e riconosciuta tra le migliori in campo nazionale per le opere di restauro, manutenzione e risanamento conservativo di beni monumentali ad alto valore artistico sottoposti a tutela ai sensi delle disposizioni in materia di beni culturali e ambientali (teatri, musei, chiede, santuari, monasteri, palazzi storici etc.), e in progettazione, installazione, manutenzione e assistenza di impianti tecnologici. Tra i suoi ultimissimi interventi il restauro del Teatro Kursaal di Bari, restituito alla città dopo oltre dieci anni di chiusura.
Iniziati il 20 settembre 2018 i lavori sono andati avanti per 811 giorni, compresi oltre due mesi di sospensione causati dalla pandemia da Covid-19. Tredici gli operai edili impiegati, 42 i restauratori, nove gli archeologi per un totale di 55.723 ore di lavoro complessive tra operai e restauratori, equivalenti a 6.965 giornate di lavoro da 8 ore pari a 28 anni di lavoro di una singola persona.
All’interno degli ambienti sono stati eseguiti interventi conservativi e di restauro degli ipogei oltre che indagini conoscitive, scavi archeologici e interventi di consolidamento delle strutture. In particolare, sono state eseguite le seguenti lavorazioni: scavi archeologici e carotaggi geognostici in fondazione; rimozione della vegetazione spontanea; trattamento biocida di tutte le superfici (murarie e pavimentali); risciacquo e spazzolatura di tutte le superfici; ristilatura dei giunti delle pareti in laterizio; consolidamento superficiale dei paramenti in travertino e peperino; stuccatura diffusa di tutte le superfici; inserimento di perni in acciaio inox, fibra di basalto e vetroresina per il consolidamento di scaglie in distacco; ristilature armate localizzate con trefoli in acciaio inox; iniezioni di malta consolidante e/o resina epossidica per la riadesione di scaglie lapide e intonaci; ricostruzioni localizzate in anastilosi di piccole porzioni murarie; inserimento di rinforzi metallici per criticità locali (i.e. mensole e puntelli in acciaio a supporto di blocchi in distacco); ripristino di tutti i “bauletti”; trattamento protettivo di tutte le superfici murarie; pulitura profonda dei giunti fra le tessere del pavimento in opus spicatum; ristilatura del pavimento in opus spicatum; colmatura dei saggi archeologici con schegge di laterizio e pozzolana (“opus spicatum decostruito”); realizzazione della nuova passerella metallica per la visita degli ipogei composta da 124 moduli per una lunghezza di circa 160mt e con una superficie di circa 200mq, della pannellistica e del sistema di illuminazione.